"I'll also show you a sweet dream next night."

Meme

Chiacchiere, Meme e Seoul Mafia

Cari amici, salve!

Che state combinando in questo periodo? Ma soprattutto: che cosa state guardando in questo periodo?
Io ho in corso diverse serie animate, ovvero Bleach (che sto recuperando con Darling), My Hero Academia e The Seven Deadly Sins, e fintanto che non saranno terminate (o almeno chiuse le stagioni in corso) temo non potrò parlarne. Eppure la tentazione di fare due chiacchiere su My Hero Academia, che ho visto per la prima volta lo scorso mese e di cui mi sono innamorata, c’è ed è molto forte. Chissà se riuscirò a resistere fino alla fine della terza stagione…

Arriverà a breve, invece, spero, un post su un manga che ho finalmente completato, ma di cui non so ancora se fare un malloppost o un post semplice… ho l’impressione che se iniziassi a scrivere ogni cosa, finirei per fare un poema epico, quindi sono un po’ indecisa.

Nel frattempo volevo condividere con voi il fatto che sto seguendo, da qualche mese, un nuovo youtuber che reputo molto simpatico e divertente. Sto parlando di Seoul Mafia, un ragazzo italiano residente in Corea del Sud, che tratta della Corea e delle sua esperienze, mostrando a volte locali particolari, altre volte parlando della società coreana e delle differenze con la nostra, altre volte ancora collaborando con dei ragazzi coreani per fare dei video simpatici e “frizzicherelli” (come direbbe lui). Il tutto sempre con toni molto leggeri e scherzosi. So che potrebbe non piacere a tutti (al mio ragazzo, ad esempio, non fa impazzire), ma il suo modo di fare, il suo inventare parole e il suo amore per Sailor Moon mi inteneriscono e i suoi video mi rilassano e mi strappano sempre un sorriso, quindi mi sembrava carino parlarvene.
Vi posto qui sotto un paio di suoi video, qualora foste interessati:

 

 

 

Infine volevo concludere questo post di chiacchiere condividendo con voi alcuni meme/immagini prese dal web che ho ritrovato in giro nella memoria del mio cellulare nei giorni scorsi, sperando che possano strapparvi qualche risata. O magari scopriremo che il mio senso dello humor è distorto e che queste immagini non farebbero ridere nemmeno i polli.
In realtà, il fatto che io abbia un senso dello humor distorto è abbastanza noto. E poi… perchè mai i polli dovrebbero ridere?

Verità della vita

 

 

 

Questa, lasciatemelo dire, è un capolavoro!

A pet story

 

 

 

Tra l’altro, se non conoscete Sarah Andersen, andatevi a vedere alcune delle sue vignette, perchè sono troppo carine!

Allen, sei tu?

No sense (o quasi)

Lo so che probabilmente sono stupida io, ma quando ho visto questa per la prima volta ho riso per ore. Forse dovrei sentire un bravo dottore…

 

 

 

Il momento NERD

 

 

E con questa carrellata di immagini concludo questo rapido post. Fatemi sapere qualche meme vi è piaciuto e soprattutto se state guardando una delle serie sopra citate e cosa ne pensate.

A presto,

Iya&Ceres


Halloween Special – Qualche brivido: The Raven

Salve a tutti e bentornati a questo piccolo special halloweenesco!

Il film che ho scelto per la seconda giornata – “qualche brivido” – è nuovamente un thriller, arricchito però, questa volta, da qualche scena forte e sanguinolenta (questo ne giustifica la presenza al secondo post, come “più terrificante” rispetto al precedente The Village).

Il titolo in questione è The Raven, film del 2012 ispirato alle opere di Edgar Allan Poe.

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Trama

Il protagonista del film è lo stesso Edgar Allan Poe, poeta squattrinato e incompreso, che si ritrova a collaborare con la polizia quando un serial killer inizia a compiere crimini efferati prendendo spunto dalle sue opere. Riuscirà Poe a fermare il suo imitatore?

Commenti

Quando vidi questo titolo (ormai qualche anno fa) ancora non ero per nulla abituata a film di tensione. Ciò nonostante rimasi pienamente soddisfatta: a parte qualche immagine cruenta, la tensione di questo film è data principalmente dall’alone di mistero che impregna le storie di Poe e dall’ambientazione tetra (posso definirla “gotica”?). La storia é avvincente e non si può che tifare per Edgar, che, oltre a fermare il folle serial killer, ha su di sè il gravoso onere di dover salvare la sua amata dalle grinfie del cattivo.
Ho trovato molto piacevole anche il fatto che, con questo film, si sia data un pó una particolare versione della vita dell’autore e… voglio nuovamente evitare spoiler, per cui mi limiterò a dire che ho apprezzato il finale e il personaggio dell’ispettore Emmett!

Se non lo avete mai visto, se amate i thriller e riuscite a sopportate qualche scena un pó macabra, date una chance anche a questo film… e poi, ovviamente, fatemi sapere cosa ne pensate!
A domani, con l’ultimo post per questo Halloween Special! Pumpkin
Iya&Ceres

Halloween Special – Un po’ di tensione: The Village

Dopo aver a lungo meditato sui titoli da proporvi e sul loro ordine, eccomi al primo appuntamento con l’Halloween Special!

Il film che ho scelto per la categoria “un po’ di tensione” è The Village, un thriller del 2004.

the village

Questo film, per l’assenza di sangue e per la mancanza di scene forti o impressionanti, è facilmente abbordabile da chi non tollera l’horror in generale, ma regala allo spettatore una costante (seppur, a tratti, lieve) sensazione di tensione e di mistero.

Trama

In un villaggio della Pennsylvania vive pacificamente una piccola comunità, guidata da un gruppo di anziani. Al momento della fondazione del villaggio, questi fecero un patto con le mostruose creature che abitavano la foresta: nessun umano si sarebbe avventurato nel loro territorio o avrebbe indossato il loro colore e, in cambio, le bestie innominabili non avrebbero mai fatto del male agli abitanti.

Tutto procede bene fin quando le bestie iniziano a mostrarsi e a dar segno di disappunto. La colpa è di Lucius, un ragazzo che vorrebbe varcare i limiti del villaggio per avventurarsi alla scoperta della città e del mondo al di là del bosco. Basteranno le scuse del giovane per riportare la calma o dopo questo episodio gli abitanti del villaggio saranno esposti all’ira delle bestie?

[Vi posto il trailer in inglese perchè ha una qualità leggermente migliore. Se preferite, su YouTube potete trovare lo stesso, doppiato in italiano!]

Commenti

Questo film mi è piaciuto molto, sia per la storia, sia per la tensione moderata, sia per il significato che emerge alla fine del film (o, meglio, per la verità che ci viene mostrata). The Village è un film che mantiene sicuramente accesa l’attenzione dello spettatore, con dei personaggi semplici ma interessanti. La storia non è incentrata sulle bestie innominabili, quanto su Ivy e Lucius, due ragazzi del villaggio, particolari e unici, e sul sentimento che nasce tra di loro. Ivy è una ragazza cieca, ma con un carattere forte, una spiccata sensibilità… e forse qualche dote fuori dal normale, mentre Lucius è un giovane silenzioso, ma con un grande desiderio di evadere e scoprire il mondo. E’ principalmente (ma non solo) di loro che ci viene raccontato, ma c’è anche da dire che raramente ci è concesso di dimenticare le creature della foresta, la cui celata presenza è percepibile ogni volta che ci si avvicini al confine del villaggio o che anche solo si guardi verso di esso.

E non mi spingerò oltre con commenti e trama perchè, in opere come questa, il rischio di spoiler è troppo elevato e rischierebbe veramente di danneggiarne la visione (qualora ci sia ancora qualcuno che non l’abbia visto!). Spero di essere riuscita comunque a incuriosirvi e che siate spronati, qualora non lo aveste già fatto, a dare una possibilità a questo titolo!

Concludo così il primo appuntamento con questo Halloween Special, fatemi sapere cosa ne pensate (del film o della recensione)!

A presto,Pumpkin

Iya&Ceres


About MEme – Giorno 5: Un episodio memorabile della mia vita

Eccoci arrivati all’ultimo appuntamento con l’About MEme!

Dopo mille riflessioni ho deciso di proporvi due piccoli episodi della mia vita, uno negativo e uno positivo.

Imprintig

Il 29 agosto 2013, a tarda sera, vengo chiamata da mia madre, che mi avvisa che “ci siamo”.
Parto da casa e mi dirigo all’ospedale. Incontro mia madre in sala d’aspetto e con lei resto per una decina di minuti. Poi mia madre viene invitata ad entrare per dare sostegno e io resto da sola ad attendere notizie, passeggiando freneticamente avanti e dietro, come una pazza, per tutta la stanza, al buio, apparentemente l’unica persona in quell’ala dell’ospedale, mandando a ripetizione la canzone con cui mi ero fissata quel giorno: Just Give Me a Reason, Pink.

Passa del tempo, ai miei occhi un’infinità!

Dopodiché vedo il ragazzo di mia sorella uscire, accompagnato da un’infermiera, tutto sorridente, con una cosetta microscopica tra le mani.
Ma dopo questa apparizione fugace, rimango nuovamente sola, in attesa che mia madre, insieme a mia sorella, escano dalla sala parto.
Quando finalmente le vedo, mia sorella sembra distrutta, come se avesse corso per chilometri (quando lei solitamente non copre un tragitto superiore a quello necessario per arrivare dal divano alla nutella) ma capisco che sta bene e che tutto è andato per il meglio.

Le seguo in camera e poi la vedo. Quella cosetta così piccola e morbida, addormentata, ancora un po’ rossa ma bellissima (cosa che non tutti i neonati sono appena nati, quando ancora hanno il viso schiacciato e paonazzo). E così poso gli occhi per la prima volta su mia nipote e accade questa specie di imprinting, per cui sono consapevole che penserò, probabilmente per sempre, che è la bambina più bella del mondo, anche qualora non dovesse più essere così o anche quando non sarà più una bambina.

Imprinting-cartoon_art

In questo caso il puncino coi cuoricini agli occhi dovrei essere io!

Secondo piano

Vi racconto poi di un fatto avvenuto più recentemente, ovvero quest’estate, per la precisione il 2 luglio.

Dormivo, come ho fatto per tutta l’estate, dal mio ragazzo e alla mattina alle 4 ci alziamo insieme perché lui deve andare a lavorare (attacca alle 5) e io quando posso gli preparo la colazione. Appena se ne va, io torno a letto e cerco di rimettermi a dormire (cosa non sempre facile, dato che dopo 5-6 ore di sonno non sei più così stanca da crollare… ma non sei neanche fresca come una rosa!). Quando mi alzo, verso le 8:15 mi accorgo che un paio di ore prima il mio ragazzo mi ha scritto per chiedermi se ricordo dove, il giorno prima, aveva messo i 20€ che voleva utilizzare per pagare al parcheggio ma che poi ha sostituito con gli spicci. Gli dico di no e lui mi chiede di controllare nelle tasche dei pantaloni che indossava quel giorno. Non c’erano. Decidiamo che li avremmo cercati meglio al suo ritorno a casa.
Mi metto quindi a fare colazione in sala e mentre guardo le repliche di Holly e Benji mi rendo conto che, fuori dalla finestra, al piano terra, il vicino del piano di sotto sta parlando con un carabiniere di qualcosa che si trova nei cespugli. Prendo al volo il cellulare per avvisare il mio ragazzo della situazione, pensando che fosse un’altra bravata dei ragazzini che due giorni prima avevano cercato di accendere un fuoco nel parco pubblico dietro casa, proprio sotto alle nostre finestre.

Ma non faccio in tempo a inviare il messaggio che sento il carabiniere che, ad alta voce, chiama il mio nome per intero.  Sbianco e immediatamente mi fiondo sulla mia borsetta, apprendendo che ciò che temevo è reale: il mio portafoglio non c’è più. Mi affaccio e dico che quello è il mio documento di identità, poi mi vesto di corsa e scendo. Scopro che i vicini sono stati derubati e che si sono ritrovati diversi oggetti davanti alla porticina del giardino. A quanto pare i ladri sono entrati in casa loro e, dopo averli derubati, sono saliti al piano superiore (sempre loro) e, passando dal loro balcone al primo piano si sono arrampicati sul nostro balcone, al secondo piano, e sono facilmente entrati in sala, dato che le finestre erano aperte per il gran caldo di quei giorni. A noi hanno preso solo i contanti, ma mentre nel portafoglio del mio ragazzo c’erano solo i 20€ famosi, il mio conteneva di tutto e per questo hanno ben pensato di prenderlo e portarlo fuori per spulciarlo meglio.

E’ così che abbiamo perso in totale 100€, ma siamo stati fortunati che non siano arrivati in camera (dormivamo con le porte della sala e della camera chiusa, quindi probabilmente non hanno voluto rischiare di far rumore aprendole).

Il mio ragazzo ci è rimasto male perché pensava che, vivendo al secondo piano, non rischiasse questo genere di furti. Io, invece, ho sempre avuto un po’ d’ansia a riguardo, ma non mi sono mai lamentata per non sembrare quella sempre troppo previdente… forse avrei dovuto farlo e ci saremmo risparmiati quest’episodio!
Per quanto mi riguarda, se il fatto non mi ha stupido poi molto, devo dire che, ora, riaddormentarmi quando il mio partner se ne va a lavorare è diventata un’impresa ancora più difficile!

lupin

Che poi, dato che il mio ragazzo si veste sempre da Lupin per i concerti coi Crostini d’Avena, posso dire che sono venuti a rubare a casa del ladro?

Si chiude qui l’About MEme, il meme per il 3° compleanno di Let’s Talk About It!
Spero di avervi tenuto compagnia in questa settimana e continuo a sperare che abbiate voglia di condividere qualcosa con me.
Inizia quindi il mio 4° anno di blog, spero di potervi regalare nuovi post interessanti e divertenti, magari mantenendo una certa costanza che, purtroppo, in tempo di esami e lezioni non mi ha caratterizza molto.

A presto,

Iya&Ceres


About MEme – Giorno 4: Il mio angolo di paradiso: cibo, bibite, compagnia e situazioni che adoro

Bentornati con il penultimo capito dellAbout MEme, creato per festeggiare il 3° compleanno di questo blog!

Per quanto riguarda la compagnia, ciò che conta per me è che non si superi un certo numero… quando si inizia ad uscire in 15 persone, oltre al fatto che è disastroso mettersi d’accordo su destinazioni e orari, è anche un po’ fastidioso, perchè inevitabilmente, soprattutto quando si va in qualche locale, ci si finisce per dividere in sottogruppi e ognuno si fa i fatti suoi.
Nella formazione attuale del mio gruppo siamo in 8, a volte qualcuno in meno, raramente di più… e va benissimo così: riusciamo a comunicare bene, durante le serate chiacchieriamo senza difficoltà e bene o male ci piacciono le stesse cose, quindi non abbiamo difficoltà a mettere daccordo tutti!

Sono una persona che si adatta a diversi ambienti e tipi di serate: mi piace il cinema, mi piace andare a ballare (anche se forse dovrei parlare al passato: negli ultimi anni ho avuto poco modo di andare), mi piace andare a cena fuori ma anche cucinare con gli amici.
Ultimamente (ancora più di prima) la serata tipo mia e del mio gruppo ruota attorno ai giochi da tavola!

Negli ultimi mesi ci siamo dedicati molto ai giochi che mi sono stati regalati per il compleanno: Saboteur e Sushi Go!

Saboteur-SushiGo

Sushi Go è un gioco di carte molto semplice, rapido e dal design originale, simpatico e decisamente molto Japan-style, in cui lo scopo è accumulare, durante i tre round, più punti possibili attravero le combo di carte proposte.

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Ancora più entusiasmante (anche se mette a rischio le amicizie) è Sabouteur, un pochino più complesso del precedente. Ci sono due tipi di giocatori: i nani e i nani sabotatori, ma ovviamente nessuno sa chi è chi, perchè il personaggio si pesca casualmente dal mazzo di carte. Lo scopo dei nani è quello di mettere in fila delle carte per arrivare dal punto di inizio alla pepita d’oro, nascosta in una delle tra carte coperte a fine percorso. Lo scopo dei sabotatori, invece, come si può ben immaginare, è quello di cercare, tramite le carte azione pescate ad ogni turno, di impedire che i nani compiano la missione. La parte bella del gioco è che non c’è una strategia vincente a prescindere: tutto è dato dall’improvvisazione, dalla fortuna e dalla capacità di bluffare!

saboteur

Due settimane fa sono stata introdotta anche a Hyperborea, un gioco davvero troppo complesso per essere spiegato in un solo post… e piuttosto lungo da giocare. Tuttavia l’ho trovato piuttosto interessante e spero di poterci giocare nuovamente, magari questo week-end!

render-hyperborea-fine

Sempre lo stesso giorno ho scoperto Dungeon Fighter (una mia amica è impazzita e ha iniziato a comprare giochi da tavola come se non ci fosse un domani!), gioco collettivo in cui, come in un videogames, bisogna affrontare un boss alla volta, per avanzare in un labirinto e arrivare al mega-boss finale. Il punto divertente è che per infliggere danno a questi nemici cartacei bisogna lanciare dei dadi e colpire all’interno di un bersaglio, talvolta facendo mosse strane o combo difficili (tipo lanciare il dado dietro il gomito mentre si salta). E’ meno impegnativo del precedente ma decisamente simpatico e coinvolgente… nonchè, a volte, impossibile!

dungeon-fighter-03

Parlando infine di cibo e bibite, diciamo che sono un’amante di pizza, hamburger, messicano e di cibi grassi e altamente soddisfacenti di questo tipo, per cui la mia serata tipo vedrebbe sicuramente come protagonista uno di questi piatti.
Il mio gruppo è abbastanza teinomane-tisanomane, per cui, soprattutto d’inverno, mettiamo su un mega-bollitore e ci diamo alla pazza gioia con infusi, tè e tisane di ogni tipo. Io e qualche (raro) altro membro della comitiva amiamo anche qualcosa di più fresco e alcolico, per cui non è raro che, quando si va al pub, la birra sostituisca la sopracitata bibita calda!

E niente, queste sono le nostre serate tipo e, bene o male, sono anche le mie serate ideali.

Ultimamente ci è venuta anche una mezza idea di provare qualche “giochino” nuovo: nella nostra zona ha aperto un’escape-room e non sarebbe male cimentarsi nell’impresa. In fondo fa bene, di tanto in tanto, allontanarsi un po’ dalla classica routine!

Voi che mi raccontate? Siete dei grandi giocatori come noi? O preferite altri tipi di serate? Se doveste scegliere voi, quali cibi e bibite coronerebbero la vostra serata ideale?

A domani, con l’ultimo episodio dell’About MEme!

Iya&Ceres


About MEme – Giorno 3: Un particolare della mia stanza

Bentornati al terzo appuntamento con l’About MEme!

Negli ultimi anni mi sono divisa (principalmente) tra due case: quella in cui vivo insieme alla mia famiglia e quella dell’università. Il che comporta la presenza di due stanze tutte mie!

Inizio a mostrarvi una piccola parte della mia camera universitaria, per la precisione un ripiano della mia libreria, quello dedicato agli hobby!

LibreriaNumerata

Vi spiego rapidamente cosa state vedendo:
1) Qui ho dvd e custodie vuote per ogni evenienza (non so neanche perchè ve li ho indicati);
2) Al numero 2 ritroviamo alcuni dei miei CD musicali (About Wayne, Bring Me The Horizon e Within Temptation) e il Dvd che più ho rivisto nell’ultimo anno: The Nightmare Before Christmas!
3) Il 3 è un porta-thè che ho acquistato al Lucca Comics, ormai un paio di anni fa.
4) L’immancabile pila dei miei diari delle superiori… ero una di quelle che ci metteva di tutto e ancora mi fa piacere, di tanto in tanto, riaprirli e immergermi nei ricordi.
5) Non potevano ovviamente mancare i manga che sto collezionando: al contrario di quelli già letti, questi sono a portata di mano nell’eventualità ci sia un po’ di tempo libero.
6) Chiudo con i libri che ho comprato e che ancora devo leggere: L’enciclopedia dei mostri giapponesi, il mammut di Edgar Allan Poe e l’ultimo libro di una serie che mi è piaciuta moltissimo ma che devo recuperare per intero prima di dedicarmi al finale. Segue un block-notes e quella roba con sopra PeppaPig, non si direbbe, ma è un numero di Focus (purtroppo nel retro c’è quella cosa orribile!).

Per quanto riguarda l’altra mia stanza, quella nel mio piccolo paesino, l’ho rifatta su misura per me quando ci siamo trasferite a casa nuova, ormai 5 anni fa.
Sta volta tralascio la mia passione per fumetti e libri e vi mostro altri miei gusti particolari…

DettaglioFirma

Il poster che ho incorniciato è di Victoria Francés, i cui disegni sono solitamente gotici o, comunque, abbastanza cupi. Questo con i lupi e la neve, dalle tonalità fredde, mi ha fatto perdere la testa e quindi non ho potuto non comprarlo!
Poi ci sono delle rose secche, che mi piacciono molto e che conservo perchè sono il primo regalo di San Valentino del mio ragazzo (ma anche all’università ne ho una, che mi sono auto-regalata!).
E infine vi faccio notare il colore lilla, che io adoro e che ho scelto più di una volta per le pareti delle mie stanze. Probabilmente non lo userei per nient’altro, ma lo trovo molto rilassante in una camera da letto!

C’è poco da fare, ogni camera è un po’ un piccolo mondo per chi ci vive e sono felice di avervi mostrato una piccola parte del mio personale universo.
Voi che mi dite delle vostre stanze? Quale è il particolare che più vi caratterizza o a cui siete più affezionati?

A domani, per un altro post dell’About MEme.

Iya&Ceres