"I'll also show you a sweet dream next night."

Articoli con tag “thriller

Nuovo post

Salve a tutti!

Sul blog è uscito un nuovo flashpost riguardante uno degli anime presenti su Netflix: Terror in Resonance. Se volete leggerlo, cliccate qui.

A presto,


Flash Post – Ranpo Kitan, storie di personaggi storti

Io e la mia “Onee-chan” abbiamo recentemente sperimentato l’ebrezza di provare un anime molto particolare e… che tutt’ora non ho capito se e quanto mi sia piaciuto. Devo, però, ammettere che Ranpo Kitan non è un titolo scontato o incapace di colpire, quindi ho deciso di parlarne con voi.

Ranpo Kitan – Game of Laplace è un anime investigativo del 2015, costituito da soli 11 episodi, dai toni decisamente thriller e dagli avvenimenti piuttosto macabri.

Trama

Kobayashi è un ragazzo delle medie, tranquillo e molto distaccato dalla realtà che lo circonda. Un giorno il giovane studente si risveglia nella sua classe, ignaro di come sia arrivato sul posto. Nello stesso luogo scopre il cadavere di un suo insegnante e finisce per essere accusato di omicidio. Nelle indagini verrà coinvolto un giovanissimo detective, Akechi, che risolverà facilmente il macabro giallo, affascinando l’apatico Kobayashi, che gli chiederà di diventare suo apprendista.

Commento

Durante la visione di questo anime non ho potuto che ripetere a me stessa (e a mia sorella, compagna di …sventure?) che questo anime è pieno di gente storta, moralmente o fisicamente.
Perchè, effettivamente, tutta la storia ruota attorno a personaggi strambi, pittoreschi, pazzi, malati… o incapaci di tenere una postura normale!
E ora starete pensando: “ma allora sarà una schifezza!“.
(Vi capirei, è quello che mi è balenato nella testa al primo episodio, però…)
No. Non proprio.

Ho dei sentimenti molto discordanti riguardo questo titolo, ma di sicuro posso dire una cosa: nonostante la partenza assurda, già dopo i primi due episodi è chiaro che tutti i casi affrontati, che tutti i personaggi incontrati, sono destinati a narrare qualcosa di più grande, mettendo le radici ad un caso ben più ingarbugliato e dalla forte componente psicologica. Perchè, al di fuori dei macabri e assurdi delitti, questo anime narra di  debolezze, di limiti, di scelte difficili e, a modo suo, ti mette davanti ad una domanda: io cosa avrei fatto in una situazione del genere? Perchè dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, guardando esternamente una vicenda, è sempre molto facile. Ma quando ci si ritrova impotenti davanti a delle realtà orribili, ma concrete, cosa saremmo effettivamente disposti a fare pur di non rimanere solo a guardare?

Di contro, l’anime presenta dei personaggi fin troppo assurdi, a volte stereotipati (si può veramente stereotipare un personaggio assurdo?) e alcuni episodi risultano decisamente meno interessanti e coinvolgenti di altri. Gli avvenimenti sono a volte sensati, altre volte un po’ troppo estremizzati e non ho ancora capito se questo sia o meno accettabile, tenendo in considerazione che stiamo parlando di un titolo molto particolare e che, in realtà, il focus non dovrebbe essere sui casi in sè, ma sull’emotività o sulla psiche dei personaggi.
Si, appunto, sono un po’ confusa a riguardo.

Due note sicuramente positive, tuttavia, posso citarle: sia io che mia sorella abbiamo apprezzato molto la scelta di rappresentare il mondo di Kobayashi come un mondo fatto di manichini grigi, che prendono forma solo quando accade qualcosa di rilevante. Un modo molto efficace per sottolineare il totale distacco del protagonista dalle persone che ha attorno. Allo stesso modo, nell’arco di tutto l’anime vengono usati degli stratagemmi scenici interessanti che possono attirare l’attenzione dello spettatore.

L’altra nota positiva, se mi conoscete un minimo, potrete facilmente indovinarla…

… Sto ovviamente parlando delle due sigle dell’anime, che vi posto qui sotto.
La opening è coinvolgente, sia per il ritmo che per le immagini, e lascia pregustare chiaramente l’atmosfera distorta che ci si ritroverà davanti.

La ending, invece, l’ho adorata ancor prima di vedere l’anime ed è, anzi, ciò che mi ha portato a scoprire questo titolo. Per questo condivido il video dell’artista, Sayuri, e non la sigla del cartone.

Ho cercato di dire la mia su questo titolo, ma non sono sicura di essere riuscita ad esprimere tutto ciò che si poteva dire a riguardo. Spero però di avervi un pochino incuriositi e che qualcuno di voi mi offra il suo punto di vista su questo anime.

A presto,

Iya&Ceres


Halloween Special – Qualche brivido: The Raven

Salve a tutti e bentornati a questo piccolo special halloweenesco!

Il film che ho scelto per la seconda giornata – “qualche brivido” – è nuovamente un thriller, arricchito però, questa volta, da qualche scena forte e sanguinolenta (questo ne giustifica la presenza al secondo post, come “più terrificante” rispetto al precedente The Village).

Il titolo in questione è The Raven, film del 2012 ispirato alle opere di Edgar Allan Poe.

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Trama

Il protagonista del film è lo stesso Edgar Allan Poe, poeta squattrinato e incompreso, che si ritrova a collaborare con la polizia quando un serial killer inizia a compiere crimini efferati prendendo spunto dalle sue opere. Riuscirà Poe a fermare il suo imitatore?

Commenti

Quando vidi questo titolo (ormai qualche anno fa) ancora non ero per nulla abituata a film di tensione. Ciò nonostante rimasi pienamente soddisfatta: a parte qualche immagine cruenta, la tensione di questo film è data principalmente dall’alone di mistero che impregna le storie di Poe e dall’ambientazione tetra (posso definirla “gotica”?). La storia é avvincente e non si può che tifare per Edgar, che, oltre a fermare il folle serial killer, ha su di sè il gravoso onere di dover salvare la sua amata dalle grinfie del cattivo.
Ho trovato molto piacevole anche il fatto che, con questo film, si sia data un pó una particolare versione della vita dell’autore e… voglio nuovamente evitare spoiler, per cui mi limiterò a dire che ho apprezzato il finale e il personaggio dell’ispettore Emmett!

Se non lo avete mai visto, se amate i thriller e riuscite a sopportate qualche scena un pó macabra, date una chance anche a questo film… e poi, ovviamente, fatemi sapere cosa ne pensate!
A domani, con l’ultimo post per questo Halloween Special! Pumpkin
Iya&Ceres

Halloween Special – Un po’ di tensione: The Village

Dopo aver a lungo meditato sui titoli da proporvi e sul loro ordine, eccomi al primo appuntamento con l’Halloween Special!

Il film che ho scelto per la categoria “un po’ di tensione” è The Village, un thriller del 2004.

the village

Questo film, per l’assenza di sangue e per la mancanza di scene forti o impressionanti, è facilmente abbordabile da chi non tollera l’horror in generale, ma regala allo spettatore una costante (seppur, a tratti, lieve) sensazione di tensione e di mistero.

Trama

In un villaggio della Pennsylvania vive pacificamente una piccola comunità, guidata da un gruppo di anziani. Al momento della fondazione del villaggio, questi fecero un patto con le mostruose creature che abitavano la foresta: nessun umano si sarebbe avventurato nel loro territorio o avrebbe indossato il loro colore e, in cambio, le bestie innominabili non avrebbero mai fatto del male agli abitanti.

Tutto procede bene fin quando le bestie iniziano a mostrarsi e a dar segno di disappunto. La colpa è di Lucius, un ragazzo che vorrebbe varcare i limiti del villaggio per avventurarsi alla scoperta della città e del mondo al di là del bosco. Basteranno le scuse del giovane per riportare la calma o dopo questo episodio gli abitanti del villaggio saranno esposti all’ira delle bestie?

[Vi posto il trailer in inglese perchè ha una qualità leggermente migliore. Se preferite, su YouTube potete trovare lo stesso, doppiato in italiano!]

Commenti

Questo film mi è piaciuto molto, sia per la storia, sia per la tensione moderata, sia per il significato che emerge alla fine del film (o, meglio, per la verità che ci viene mostrata). The Village è un film che mantiene sicuramente accesa l’attenzione dello spettatore, con dei personaggi semplici ma interessanti. La storia non è incentrata sulle bestie innominabili, quanto su Ivy e Lucius, due ragazzi del villaggio, particolari e unici, e sul sentimento che nasce tra di loro. Ivy è una ragazza cieca, ma con un carattere forte, una spiccata sensibilità… e forse qualche dote fuori dal normale, mentre Lucius è un giovane silenzioso, ma con un grande desiderio di evadere e scoprire il mondo. E’ principalmente (ma non solo) di loro che ci viene raccontato, ma c’è anche da dire che raramente ci è concesso di dimenticare le creature della foresta, la cui celata presenza è percepibile ogni volta che ci si avvicini al confine del villaggio o che anche solo si guardi verso di esso.

E non mi spingerò oltre con commenti e trama perchè, in opere come questa, il rischio di spoiler è troppo elevato e rischierebbe veramente di danneggiarne la visione (qualora ci sia ancora qualcuno che non l’abbia visto!). Spero di essere riuscita comunque a incuriosirvi e che siate spronati, qualora non lo aveste già fatto, a dare una possibilità a questo titolo!

Concludo così il primo appuntamento con questo Halloween Special, fatemi sapere cosa ne pensate (del film o della recensione)!

A presto,Pumpkin

Iya&Ceres


Devil (The Night Chronicles)

Sotto la spinta molesta del mio attuale partner (data la sua propenzione a farmi vedere generi che non mi fanno dormire la notte eviterò di definirlo in maniera affettuosa) mi sono imbattuta in un film thriller/horror del 2010: Devil, primo capitolo delle trilogia The Night Chronicles. Ho cercato informazioni sulle successive due opere che dovrebbero comporre suddetta trilogia, ma non avendo ottenuto alcun risultato certo… per ora prendetelo per un caso isolato!

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Premessa

Alla base di tutta la trama del film c’è una leggenda messicana che ha come protagonista, come ci suggerisce lo stesso titolo,  il diavolo in persona. Pare, infatti, che quando ci sono da reclamare diverse anime dannate, il diavolo si diverta a radunarle in un solo posto e a torturarle, prima di impossessarsene. Ogni volta che questo accade, la serie di morti viene anticipata dal suicidio di un innocente e può coinvolgere anche coloro che tentano di interferire con questo macabro gioco del maligno.

Trama

Il detective Bowden viene chiamato per risolvere il caso di un apparente suicidio, quando nello stesso palazzo rimangono bloccati cinque estranei in un ascensore. Il fatto, che inizialmente non desta molte preoccupazioni, richiama improvvisamente l’attenzione dell’agente quando, dopo un piccolo blackout, tra queste persone c’è una morte misteriosa. Bowden si ritroverà a investigare sulle identità e i moventi  dei cinque individui intrappolati, sempre più intensamente dato che ad ogni sbalzo di luce ci sarà una nuova vittima e dato che, all’interno dell’ascensore, il clima tra i pochi superstiti è sempre più teso. Saranno le parole di uno dei guardiani, Ramirez, a conoscenza della leggenda su Satana, di aiuto per il detective? Riuscirà qualcuno dei “dannati” a salvarsi?

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Bowden tenta di tranquillizzare i cinque sfortunati in trappola, mentre cerca di far mente locale su questo strano caso. A sinistra, seduto, il controllore Ramirez, che capisce subito cosa sta accadendo.

Commenti

L’horror non è il mio genere. Mi è capitato di vedere qualche titolo, ma schifo lo splatter e mi terrorizzo abbastanza con tutto il resto (come in questo caso), per cui non so quanto vi potrete fidare del mio parere. Ad ogni modo, ho seguito con attenzione Devil e quello che posso dire è che (anche se non lo riguardarei mai) non mi è affatto dispiaciuto. Forse per gli amanti del genere non brillerà per originalità (anche se il fattore “ascensore” a me sembra abbastanza innovativo), così come gli amanti di “sangue&budella” lo considereranno fin troppo tranquillo, ma secondo me questo film ha qualche punto a suo favore. Forse non sarà un grande horror, ma l’ho trovato perfettamente in grado di mantenere la concentrazione del pubblico accesa: già dalla prima morte non ci si potrà risparmire di fare ipotesi e congetture su chi è il colpevole o la prossima vita, tifando per il detective e sperando che non venga coinvolto dagli strani fenomeni che si manifestano tutt’intorno a questo “luogo di raduno”. Se da una parte la componente tensiva del thriller è meritevole, dall’altra alcune frasi/battute/comportamenti possono risultare un pochino forzati, per cui non necessariamente apprezzabili da tutti. Questa pecca è particolarmente evidente nel finale, in cui, a un colpo di scena interessante, seguirà una conclusione della trama un po’ troppo “poetica” anche nel suo essere “motivata”. Lo so, detto così non si capisce assolutamente che cosa voglio dire, ma non vorrei spoilerarvi quella che è la parte significativa del film, sperando che quanti di voi decideranno di dare una chance a Devil capiranno sul momento a cosa mi riferisco.

Complessivamente, mi sentirei di consigliare questo titolo a chi si interessa di storie paranormali e di tensione, puntualizzando che probabilmente non si troverà di fronte una grande opera d’arte, ma potrebbe “piacevolmente” passare 80 minuti cercando di venire a capo di un macabro mistero.

Vi lascio quindi al trailer dell’opera:

[Io non mi sono rivoluta vedere neanche il trailer per intero… non ce la posso proprio fare!]

Se lo avete visto, al solito, non esitate a farmi sapere la vostra opinione!

A presto,

Iya&Ceres

Ps: questo week-end, salvo imprevisti, cercherò in ogni modo di sistemare la questione “sfondo che rende ciechi”… ma per ora non sono riuscita a trovare il tempo di far qualcosa in più di questo modesto post. La regia si scusa per l’inconveniente!