"I'll also show you a sweet dream next night."

Archivio per 8 settembre 2017

A Silent Voice – Il Film [Flashpost]

Mi è capitato di recente di imbattermi, grazie alla riproduzione automatica di Youtube (che mi fa scoprire sempre un sacco di cose interessantissime), in una canzone tratta dal film A Silent Voice (tradotto anche con The Shape of Voice), che ho riconosciuto immediatamente perchè, qualche tempo fa, lessi un articolo dell’omonimo fumetto. Sapendo che l’opera era, per l’appunto, tratta dalla controparte cartacea e non avendo molto tempo a disposizione per dedicarmi alla lettura, ho deciso di cimentarmi, per lo meno, nella visione del film, della durata di 129 minuti.

Trama

Shoya Ishida è un ragazzino delle elementari vivace come altri, con un ristretto gruppo di fedelissimi amici e molte energie da spendere. Un giorno nella sua classe arriva una ragazza sorda, Shoko Nishimiya, che viene inizialmente accolta a braccia aperte dai compagni, ma che, con il passare del tempo, inizia a sembrare quasi un peso agli occhi dei giovani e ancor egoisti esponenti della classe. In particolar modo, il gruppo di Shoya non la tollera e il ragazzo, per la sua indole impulsiva e fastidiosa, diventa il portavoce del bullismo contro la giovane e sfortunata Shoko. Le sue azioni, però, finiranno per ritorcerglisi drasticamente contro.

Commento

Quest’opera, come avrete facilmente dedotto dalla trama, parla principalmente di bullismo e disabilità. Ma tratta soprattutto delle conseguenze di questo bullismo, non solo sulla vittima, ma anche su chi è a lei vicina e, a volte, sugli stessi carnefici. E, a dirla tutta, ciò che più mi ha commosso non è stata la storia di Shoko, che ovviamente mi ha fatto tenerezza fin da subito, ma è stato vedere la sofferenza di Shoya, nata da un suo errore infantile e che il protagonista si porta con sè da sempre.

Non voglio ovviamente dire che il giovane Shoya non abbia sbagliato, il bullismo è sempre una cosa da rimproverare, ma ciò che ho trovato interessante è che, in quest’opera, ci si  focalizzi non solo sulla vittima “canonica”, ma si dia spessore anche a colui che, più di ogni altro, poteva sembrare il cattivo della storia. E che lo è, ma non è il solo e non è poi così malvagio. Perchè da piccoli, presi dalle proprie futili motivazioni, dall’egoismo e dall’inesperienza, si possono fare anche degli enormi errori… chi pensa di non averne mai fatti?
Quindi viene da chiedersi: è giusto giudicare una persona solo in base a quanto ha fatto in passato? E’ giusto etichettare una persona che ha sbagliato come una persona sbagliata?

Questi sono i quesiti che nascono nello spettatore, mentre vede passare tutta l’adolescenza di Shoya sullo schermo, con i suoi tentativi di riparare agli errori e con le evidenti cicatrici che questa vicenda ha scavato in lui, facendolo enormemente cambiare.

Dall’altra parte c’è Shoko, la vittima, che cerca di essere sempre disponibile perchè si sente un peso e che vorrebbe solo avere degli amici, ma ha, ovviamente, difficoltà a farsi comprendere e a percepire quello che la circonda. C’è una Shoko fragile che continua a farsi forza nel tentativo di trovare il suo posto nel mondo, ma che ovviamente deve fare i conti con i traumi passati.

Ci sono poi amici, familiari, altri punti di vista e altre situazioni che vengono delineate in A Silent Voice e anche per questo il titolo mi è piaciuto moltissimo (e mi ha fatto piangere tantissimo), quindi non potevo non proporvelo, anche se ho preferito non approfondire situazioni e personaggi per evitare di anticipare le principali svolte della trama. Spero di essere riuscita, comunque, ad incuriosirvi.

Come sempre, se avete visto o letto quest’opera, fatemi sapere cosa ne pensate.

A presto,

Iya&Ceres