"I'll also show you a sweet dream next night."

Warm Bodies – Anche gli zombie hanno un cuore?

Comincio l’anno parlandovi di uno dei miei film preferiti degli ultimi due anni. Un film a cui inizialmente non davo particolare fiducia, che mi sembrava l’ennesimo tentativo di costruire del romanticismo ai limiti della normalità e invece ha finito per piacermi così tanto che l’ho rivisto tantissime volte.

Intro [0% spoiler]

Warm Bodies è un film del 2013, tratto dall’omonimo libro di Isaac Marion (di cui onestamente non avevo mai sentito parlare). Il genere è piuttosto difficile da spiegare… volendo riassumere, è una storia di amore non eccessivamente smielata tra uno zombie e una ragazza viva.

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La Trama [basso contenuto di spoiler]

R: “Sicuro. Tengo al sicuro.”
Julie: “Cosa sei tu?”

R è il nostro fantastico zombie-protagonista. Non ha memoria del suo passato, ricorda solo l’iniziale del suo nome e vive in un corpo guidato da stimoli che non condivide ma che non può fare a meno di ascoltare. Un giorno incontra Julie, la figlia del comandante delle forze di difesa dell’ultimo insediamento umano in zona, presa a fare provviste e raccogliere farmaci per il piccolo mondo “al di là del muro”, e se ne innamora (con il colpo di fulmine più assurdo della storia). Decide quindi di risparmiarla e prendersene cura, per cui la “preleva” e la porta nel suo rifugio. Così, poco a poco, Julie inizia a capire che non tutti gli zombie sono uguali e che non tutto è perduto, mentre R si rende sempre più conto che qualcosa, dentro di lui, si è messo in moto.

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Commenti [discreto contenuto di spoiler]

La cosa che più mi lasciava perplessa e che non mi invitava affatto alla visione era che, a prima vista, il film sembrava la classica storia sentimentale simil-tragica e struggente (alla Twilight maniera) con un insensato uso di zombie, che come sappiamo sono diventati discretamente di moda dopo il periodo vampiri e lupi mannari. Quello che ho capito appena dopo un minuto di storia è che, invece, il punto di vista in questione era sicuramente diverso dalle love story fantasy viste e riviste e che il personaggio era meno scontato (e più simpatico) di quello che mi aspettassi.

“Quelli li chiamano ossuti. A noi non danno molto fastidio, però mangiano qualunque cosa abbia un cuore che batte. E’ quello che faccio anch’io, ma almeno sono un po’ combattuto. Un giorno diventiamo tutti come loro. A un certo punto molli e basta, perdi ogni speranza, dopodichè non si torna indietro.
Questo è il futuro che mi aspetta. Bella schifezza! Io non voglio essere così. Sono solo. Mi sono perso… nel senso che mi sono proprio perso, non sono mai stato in questa zona dell’aereoporto!”

Il fulcro della storia, nonchè punto forte del film, volendo andare direttamente al punto, è proprio R. In lui c’è qualcosa di diverso, in lui i sentimenti non sono del tutto estinti e il cervello non si è interamente spento. Lui si pone domande, lui osserva un mondo decaduto con degli occhi esterni, lui fa tanta tanta autoironia. Lui è il cleptomane/sequestratore che proprio per il suo agire in maniera anomala porterà gli zombie ad un nuovo livello, ad una nuova rinascita e intorno a lui e ai suoi pensieri ruota tutto il film.

“Fine dei sogni. Non puoi essere quello che vuoi. IO sarò sempre uno zombie lento, pallido, curvo e con gli occhi morti. Che mi ero messo in testa, che restasse con me?! Non c’è speranza, ecco il presso per aver desiderato di più, doveva bastarmi quel che avevo. Le cose non cambiano. Non sentire è più facile, almeno non mi sentirei così.”

R

Quello che ho capito è che fondamentalmente, per essere apprezzato, Warm Bodies non deve essere preso nè come una grande storia d’amore nè come un racconto dai toni horror, ma come una specie di favola moderna il cui romanticismo è prevalentemente limitato alla simbologia piuttosto semplice di tutta la storia: il cervello è la sede dei ricordi e l’unica cosa che può di nuovo dare ad uno zombie la sensazione di essere vivo; il cuore è il centro dell’emozione e della speranza, per cui è ciò che divide i veri mostri da chi può ancora recuperare una vita normale; sognare è bello, sentirsi vivi è meraviglioso, finchè qualcosa non ti ferisce di nuovo e preferiresti procedere incurante e freddo come uno zombie per non sentire quel dolore. Per il resto, la storia vede R che si accolla alla sua amata e non ci sono grandi colpi di scena o grandi momenti di terrore (anche perchè verso la fine, grazie ad una scena in particolare, diventa ben chiaro che tutto è tratto da una storia ben più famosa), ma onestamente non l’ho mai trovato noioso e spero che per quanti di voi vorranno cimentarsi nella visione sia lo stesso.

E poi, se siete come me, troverete qualcosa di carino e “significativo” a cui aggrapparvi anche dietro ad una storia semplicemente simpatica.

“Deve essere difficile essere intrappolato lì dentro. Io li vedo i tuoi sforzi e forse è quello che facciamo tutti. Tutti cerchiamo di essere migliori. Il più delle volte non ci riesce, però io ti guardo e vedo che ti sforzi molto di più di tutti gli umani della mia città. Sei una persona buona R. In ogni caso.”

Julie

Al contrario del trailer, che vi spoilerebbe ancora più di quanto non abbia già fatto io finora, vi posto degli spezzoni tratti dai primi minuti del film, sperando vi invogli maggiormente a dargli una chance.

Poi vi ricordo, ovviamente, la canzone di cui mi sono follemente innamorata fin dalla prima volta che ho visto Warm Bodies (e di cui ho parlato anche qui):

Fatemi sapere se l’avete visto e cosa ne pensate.

A presto,

Iya&Ceres

Citazione [spoiler sull’ovvio finale]

“E tutti noi… diciamo che rimparammo a vivere. Sembrava che avessimo dimenticato cosa significava. Gli umani iniziarono ad accettarci, ad entrare in rapporto con noi, ad insegnarci. Fu la chiave della guarigione. All’inizio avevamo paura, ma tutte le grandi cose all’inizio fanno paura, no?
E’ così che è andata, è così che il mondo è stato riesumato.”

2 Risposte

  1. Se mi capita lo guarderò in tv.. quando arriverà.. :p

    18 gennaio 2015 alle 22:31

    • Se arriverà… XD
      Spero di si! In caso, al solito, un tuo commento é sempre gradito. 😉

      18 gennaio 2015 alle 22:46

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